Il termine ‘esoterismo’ deriva dal greco εσωτερικός (esotericos), che è l’insieme delle due parole εσώτερος (esoteros) “interiore” ed eikos “naturale”. Da cui ne deriva che l’ esoterismo si occupa della natura interna dell’uomo e di quel sapere (conoscenza) che porta, attraverso la guida di un maestro spirituale autentico, alla riscoperta del proprio Sé, cioè alla conoscenza della vera “natura interna” umana e quindi della Verità Unica. Purtroppo al giorno d’ oggi esoterico ed esoterismo hanno assunto anche il significato di un sapere naturalmente ristretto a un gruppo ristretto di persone che vengono definite “iniziate”, anche quando di iniziato non hanno alcunché, se non il fatto che detengono il potere di rivelare la loro conoscenza a chi vogliono. Come si vedrà in questo capitolo l’ iniziazione è una cosa serissima a cui ognuno che vi aspiri deve arrivare preparato almeno teoricamente. In ogni caso esoterico si contrappone, quindi, ad exoterico o essoterico, parola che indica il sapere oggettivo, per sua natura aperto a tutti coloro che vogliono appropriarsene e sono eventualmente disposti allo sforzo necessario.
Come già detto esoterismo è un termine oggi abusato, e per di più di uso comune, per indicare tutto ciò che ha sapore di misterioso, quindi anche prassi magiche, riti di cartomanzia, calcoli cabalisti e altre forme di superstizione, cioè credenze di natura irrazionale anziché le scienze metafisiche autentiche che derivano dalla Tradizione Primordiale.
In termini generali l’exoterismo è identificabile con l’aspetto della dottrina accessibile a tutti. In particolari nelle forme tradizionali riconducibili ai tre monoteismi semitici (Ebraismo, Cristianesimo e Islam), si configura in particolare come ciò che genericamente possiamo definire una ‘religione’. Questo conferisce un carattere preciso all’exoterismo e lo inquadra entro i limiti ed i dettami precipui della forma religiosa indirizzata a tutti gli uomini. Diverso è il caso dell’esoterismo che proprio perché sfugge a qualsiasi rigida ‘sistematizzazione’ dogmatica, è più facilmente soggetto ad equivoci o a ‘riduzioni’ snaturanti l’aspetto più elevato e metafisico della dottrina, che per noi in definitiva è ciò che più conta.
Proprio per ripulire il campo da pericolosi equivoci dobbiamo innanzitutto definirne l’ambito ad esso proprio che – sia pur illimitato sotto l’aspetto più interiore – sul piano formale si riveste di elementi propri alla tradizione di riferimento ed in cui si colloca.
Con il termine esoterismo si intende l’aspetto più interiore ed alto della Forma Tradizionale cui si appoggia, costituendone il ‘cuore vivificante’ senza il quale tale forma andrebbe incontro ad un processo ineludibile di deterioramento, allo stesso modo in cui gli elementi corporei si dissolvono in assenza del principio vivificatore rappresentato simbolicamente dal ‘cuore’ pulsante che trasmette la vita e conferisce unità al composto individuale.
L’esoterismo sotto questo riguardo costituisce il vero ‘centro’ della forma tradizionale, anzi per essere più precisi potremmo dire che esso è proprio il raggio che lega i punti situati sulla circonferenza al centro stesso del cerchio. Possiamo dire che il centro costituisce il fine cui è orientata qualsiasi forma tradizionale, la circonferenza è invece simbolo dello stato individuale umano il cui ambito è quello exoterico-religioso; infine il raggio costituisce proprio la “Via” che lega e consente il passaggio dall’esteriore all’interiore, dalla ‘Grande Via’ alla ‘Via di Verità’.
Da quanto detto non bisogna affatto pensare che fra l’exoterismo e l’esoterismo di una forma tradizionale possa esistere qualsiasi conflitto di sorta: i due domini pur poggiandosi sulla stessa Rivelazione restano separati e differenti, per cui è impossibile parlare di conflitto fra i due ambiti. Attenendo a piani totalmente differenti sarebbe invece più esatto parlare di assoluta complementarietà non potendo esistere l’uno senza l’altro.
Nelle forme tradizionali in cui l’exoterismo assume un carattere religioso, l’esoterismo costituirà l’aspetto propriamente metafisico: i due ambiti in questo caso possono essere benissimo visti come due facce della stessa medaglia.
non ci resta che indicare quale è il fine e lo scopo per cui è preposto l’ambito esoterico, ovvero la finalità ultima di qualsiasi Via iniziatica regolare.
L’exoterismo essendo indirizzato indistintamente a tutti ha come sua finalità la ‘salvezza’, ovvero il mantenimento e la conservazione dello stato individuale umano e dei suoi prolungamenti. Va da se che questa finalità resta confinata all’ambito individuale, con tutti i benefici che tale ottenimento comporta.
Diverso è il caso dell’esoterismo: la sua finalità è assolutamente di ordine sovra-individuale, avendo di mira – se è lecito esprimersi così -, lo stato incondizionato (cioè libero da qualsiasi condizione limitativa) conosciuto nei termini dell’esoterismo islamico come realizzazione dell’Identità Suprema[1].
Avere chiaro il fine ultimo della realizzazione iniziatica il cui ambito è appunto quello esoterico costituisce il ‘discrimine’ fra l’autentico esoterismo e lo pseudo-esoterismo, che il più delle volte si presenta più come un ‘super-exoterismo’ che mantiene tutte le dualità proprie al dominio manifestato e non riesce ad elevarsi dal piano ‘duale’. La conoscenza metafisica autentica, che è tutt’ uno con la realizzazione spirituale, supera qualsiasi dualismo in quanto soggetto conoscente e oggetto conosciuto non sono che la medesima realtà. Realtà che simbolicamente riveste il nome della terza persona singolare che rimanda al superamento di qualsiasi molteplicità e dicotomia, essendo Egli, Huwa, l’Unica Realtà.
L’ esoterismo è ovviamente unico nell’essenza ma assume diverse forme e differenti modalità di attuazione a seconda della tradizione exoterica di riferimento. E’ possibile che una forma exoterica abbia più forme esoteriche allo stesso tempo oppure in tempi diversi, come – purtroppo – è possibile che quasi tutte quelle formeesoteriche siano oggi inaccessibili perché ritiratesi nel Centro Supremo del nostro mondo[2] dove rimangono in esso conservate sino alla fine di questo ciclo di manifestazione.
Nella sua attuazione pratica l’ esoterismo può avere due finalità (che si configurano come due tappe distinte dello stesso percorso)e per ognuna di queste finalità ha due possibilità complementari. Più in dettaglio le finalità coincidono con i mezzi che la particolare forma iniziatica mette a disposizione di coloro che vi aderiscono[3].
Vi sono forme esoteriche che danno la possibilità all’ essere che vi aderisce di raggiungere il centro dello stato umano (che allo stato attuale di degenerazione delle cose è già sicuramenteun risultato eccezionale). Queste forme esoteriche vanno sotto il nome collettivo di “iniziazioni ai piccoli misteri” ed in generale, oggi come oggi, si presentano come virtuali anziché effettive. Che cosa significa virtuale ed effettivo? “Virtuale” significa che le influenze spirituali trasmesse durante il rito dell’ iniziazione non agiscono in modo diretto e possono divenire effettive solo con il continuo e vero esercizio dei principi che contraddistinguono il tipo di catena iniziatica. “Effettivo” significa che le influenze spirituali cominciano ad agire immediatamente con il rito di iniziazione ma devono essere preservate ed accresciute in intensità con la pratica di tutti i riti e le recitazioni che l’ iniziazione comporta. Accrescere in intensità significa acquisire purezza del cuore. E’ solo con la purezza del cuore che si può lasciare operare le influenze spirituali (barakah) che sorreggono l’ essere nel suo viaggio spirituale.
Nell’ Islam, inteso come integrazione dei due aspetti complementari exoterico ed esoterico, il Tasawwuf è l’ iniziazione ai Grandi Misteri che permette di andare oltre il centro dello stato umano.
Come musulmani emutasawwufindel Santo e Sublime OrdineChishtiNizami crediamo radicalmente che non vi può essere esoterismo senza la base necessaria dell’exoterismo per cui faremo sempre cenni di exoterismo qualora occorra farlo[4]. Ma al tempo stesso crediamo che non vi possa essere autentico exoterismo senza la conoscenza dell’ esoterismo. I libri di Sua Santità Imam Ghazali, Radi AllahuTa’alaAnhu, divennero pagine vuote quando furono immersi nell’ acqua, tutta quella scienza exoterica svanì in quel momento. Ma, solo per virtù di una scienza non manifestata e di natura esclusivamente spirituale e dunque esoterica fu possibile ristabilire la scrittura e riempire di nuovo quelle pagine di exoterismo rese vive dalla scienza esoterica o metafisica.
[1] Sottolineiamo che per identità Suprema è da intendersi lo stato Assoluto e Incondizionato, vero fine di ogni Via Iniziatica, equivalente alla Liberazione che gli Indù designano con il termine moksa o con lo stato di Unione (Yoga). La nozione di Identità Suprema designa uno ‘stato’ (diciamo così perché i limiti del linguaggio ci impongono di chiamarlo ‘stato’ ma sia chiaro che siamo al di là di qualsiasi ‘stazione’) che è lo ‘stato’ Supremo, e non indica affatto un ‘super-individuo’, al di là di qualsiasi nome gli si possa attribuire, poiché ribadiamo che questo vertice di realizzazione è al di fuori di qualsiasi attribuzione, in quanto come dice lo ShaykhAbd Al Wahid Yahya (René Guénon), Radi AllahuTa ‘ala Anhu: “l’ottenimento dello stato supremo e incondizionato, non ha veramente più nessuna misura comune con qualsiasi stato condizionato”. Vedi ‘Salvezza e Liberazione”, in Iniziazione e realizzazione spirituale.
[2] “Il Re del Mondo” di René Guénon ci si riferisce qui alla misteriosa città di Aggartha che è il riflesso in questo mondo del Centro Spirituale Universale. E’ il luogo dove si integrano tutte le tradizioni autentiche del passato e del presente formando nell’ insieme la Tradizione Primordiale.
[3] Adepti o discepoli, per l’ Islam muridin, plurale di murid
[4]Ciò non significa ‘mischiare’ exoterismo ed esoterismo, ne tantomeno fare dell’esoterismo una sorta di semplice ‘approfondimento’ dell’exoterismo, essendo questi due ambiti assolutamente distinti. Piuttosto occorre avere coscienza della specificità di ogni esoterismo che necessariamente deve rivestirsi di una forma e di un linguaggio ‘poggiante’ sulla Tradizione di cui è parte integrante, pur nella consapevolezza che l’essenza trascende assolutamente e indefinitamente la forma.