In termini generali per ‘exoterismo’ è da intendersi l’aspetto più esteriore di una dottrina o di una forma tradizionale, mentre l’aspetto più interiore e ‘nascosto’ di questa è costituito dall’esoterismo.
Costituendo l’aspetto esteriore di una dottrina – che come vedremo in seguito in alcune forme tradizionali si identificherà con ciò che si definisce più in generale ‘religione’ – l’exoterismo comprende per definizione ciò che è più facilmente comprensibile e ciò che quindi può essere posto alla portata di tutti: in altri termini l’exoterismo è quell’aspetto della dottrina accessibile a tutti, senza distinzione, secondo le proprie capacità di comprensione. Dobbiamo sin da subito sottolineare che fra l’aspetto più interiore di una dottrina sacra e l’aspetto più esteriore non può esservi una irriducibile opposizione o contraddizione ma vi è bensì integrazione e complementarietà, costituendo i due aspetti – exoterismo ed esoterismo – livelli differenti di un’ unica realtà. La complementarietà fra exoterismo ed esoterismo è espressa dal fatto che l’uno in qualche modo implica necessariamente l’altro, così come il nome divino al-Zahir (l’Esteriore, il Manifesto) implica il corrispettivo al-Batin (l’Interiore, il Nascosto).
Con la parola religione in particolare si intende un complesso di tre elementi complementari: la rivelazione, la dottrina ed il rito. Ogni esoterismo così come ogni religione necessita di un aspetto interiore e più alto – cioè l’esoterismo – senza il quale l’ aspetto esteriore non potrebbe sussistere ed andrebbe incontro ad un processo di deterioramento centrifugo e di disgregazione. L’ aspetto esteriore ed interiore possono essere visti come le due facce di una moneta o medaglia, di un foglio od una tela. Nessuno mette in dubbio che osservando una faccia della moneta, della medaglia, del foglio o della tela ve ne sia un’ altra nascosta dietro. Nessuno può mettere in dubbio che senza una delle due facce l’ altra non può sussistere.
Allah Onnipotente ha scelto per ogni periodo storico e per ogni popolo un sistema spirituale costituente un adattamento della Tradizione Primordiale alle necessità ed alle diverse condizioni cicliche specifiche. Alcuni sistemi sono diretti e costituiscono un unico ambito senza soluzione di continuità fra esteriore ed interiore, la differenza dipendendo solo dal diverso livello di penetrazione della stessa Dottrina. È il caso ad esempio dell’Induismo e dei suoi darshana, (cosiddetti ‘punti di vista’) fra i quali vi è ad esempio il Vedanta. In altri sistemi tradizionali invece l’exoterismo riveste interamente il carattere di un sistema religioso (è il caso dei tre monoteismi semitici, Giudaismo, Cristianesimo, Islam). Il Giudaismo ha il suo aspetto interiore ed esoterico nella Qabbalah, il Cristianesimo nell’ Ermetismo ed in altre forme iniziatiche basate sul simbolismo cristiano, l’ Islam nel Tasawwuf o Sufismo. Nel momento in cui l’ aspetto interiore ed esoterico viene a mancare, allora l’ exoterismo della forma tradizionale corrispondente diventa gradualmente sterile, inconsistente e poi lettera morta. Non è un caso che la venuta del Profeta Gesù, Sua Santità Issa, Alaihi Salam, sia coincisa con la prevalenza nel Giudaismo dei cosiddetti “Farisei”, coloro per cui il Giudaismo era divenuto “lettera morta”.
L’ exoterismo riguarda il dominio del manifestato, cioè di tutto ciò che attiene alla sfera fisica, sottile o psichica, anche se le influenze spirituali veicolate dai riti exoterici sono pur sempre d’ordine spirituale. Si può dire che in un certo senso queste influenze spirituali hanno una “intensità” ed “efficacia” inferiori. Esse sono recepite più dal cervello e riguardano quindi di più la sfera emotiva senza pervenire in modo sensibile al cuore dell’ essere.
La ripartizione in tre domini, fisico, sottile o psichico e spirituale, non è esclusiva dell’ Islam ma è una conoscenza che viene da tempo immemore ed ha trovato varie espressioni nel corso dei secoli in varie dottrine.
La salvezza dell’ anima è una prospettiva corretta che appartiene appunto al piano exoterico e corrisponde nell’ Islam a seguire la Shariah, la ‘Legge esteriore’ rivolta a tutti. Al tempo stesso, questa è una prospettiva limitativa perchè non va oltre il dominio individuale: il dominio spirituale, che è sovra-individuale è gerarchicamente il più importante in quanto è il Dominio dell’ Essere Supremo, “l’Unico senza secondo” dalla cui Onnipotente Possibilità discendono i domini psichico o sottile e fisico.
Riconducendo le nozioni espresse sopra all’alveo della tradizione islamica, l’exoterismo di tale forma si può definire come l’aspetto religioso che si indirizza a tutti ed è per ciò stesso alla portata di tutti, mentre il correlativo aspetto esoterico – riservato a pochi – è l’aspetto metafisico e più alto dell’Islam conosciuto con il nome di Tasawwuf. Ricordiamo che entrambi gli ambiti sono da considerarsi come le due facce di una stessa medaglia; fra loro non può sussistere alcuna opposizione, ponendosi su due livelli diversi della stessa Dottrina o Rivelazione.
Tuttavia qualsiasi aspetto exoterico della Tradizione, discendendo dalla Rivelazione, ha diversi livelli di significato, che vanno proprio dal più ‘esteriore’ al più ‘interiore’, che è l’ambito proprio dell’esoterismo, mentre l’ exoterismo (a volte essoterismo) attiene all’ ambito ‘esteriore’.
Si comprende allora come l’exoterismo per chi intraprende il cammino di Verità (via di Haqiqah), non può più esser visto come un fine in se stesso, ma dovrà esser visto come un’ insieme fondamentale di atti, riti, norme che regolano in intensità l’anima umana, purificandola e quindi predisponendola nel modo migliore per intraprendere il vero viaggio lungo la via iniziatica (suluk). In altri termini possiamo affermare che l’exoterismo costituirà la base indispensabile del cammino nella Via di Verità. Per esemplificare quest’ultimo concetto occorre pensare alla costruzione di una casa: per prima cosa ovviamente non si può partire dalla costruzione del tetto, ma è necessario gettare le fondamenta che costituiranno la base necessaria e ‘permanente’ dell’edificio anche dopo la messa in posa del tetto che non potrebbe reggere senza la base.
Il fine dell’exoterismo – che, come già detto, nelle forme tradizionali di origine semitica si identifica con l’intero ambito religioso – è quello che possiamo definire come la ‘salvezza’ dell’anima umana.
Cosa dobbiamo intendere per ‘salvezza’ dell’ anima? Occorre comprendere che l’anima umana necessita nel corso della sua esistenza di una ‘unificazione’ che gli consenta di non ‘disperdersi’ dopo la morte così come avviene invece agli elementi corporei. Tale ‘unificazione’ dell’anima è il fine di ogni exoterismo, ed è simboleggiato dall’ acquisizione degli stati ‘paradisiaci’ (da intendersi come i prolungamenti dello stato umano nel ‘mondo a venire’) in cui l’individualità umana continua a sussistere in una dimensione di ‘conservazione’ e vicina alla Luce Divina. Ciò significa che coloro che praticano con sincerità la religione hanno ‘garantita’ la conservazione della propria anima in attesa del ritorno al Suo Signore nel Giorno del Giudizio, mentre coloro che non praticano la religione andranno incontro alla ‘morte dell’anima’ cioè alla sua dispersione nel polo tenebroso della manifestazione, che in linguaggio religioso è espresso nei termini di uno ‘stato infernale’.
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